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ANTIBRACCONAGGIO: RINVENUTI CENTINAIA DI GHIRI CATTURATI ILLEGALMENTE, DENUNCITI I BRACCONIERI

Si tratta di padre e figlio trovati in possesso degli animali già morti rinvenuti all’interno dell’autovettura su cui viaggiavano.
Un’importante operazione è stata svolta dal Corpo forestale dello Stato per contrastare il fenomeno del bracconaggio nei Comuni della Locride a cavallo fra le provincie di Reggio Calabria e Catanzaro.
Nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato, gli agenti forestali hanno denunciato a piede libero un uomo di 56 anni ed un altro di 22 anni, padre e figlio, residenti a Guardavalle (CZ) perché detenevano illegalmente circa 200 ghiri.
Parte degli animali, già morti, sono stati rinvenuti all’interno dell’autovettura su cui viaggiavano i due, fermata dai Forestali su una pista nella montagna di Stilo.
Altri animali sono stati scoperti dagli agenti in seguito alla perquisizione delle abitazioni di Guardavalle, dove sono state trovate anche le trappole utilizzate per la cattura dei mammiferi.
L’operazione, cui hanno partecipato i Comandi stazione forestali di Stilo, Caulonia, S. Caterina dello Ionio ed il personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale di Reggio Calabria, è il risultato di una paziente attività di perlustrazione e controllo svolta dal personale Forestale nei boschi di leccio che vegetano sulle montagne della cittadina di Stilo.
Il ghiro (Glis glis) è un piccolo mammifero roditore che vive nei boschi di leccio e castagno e nei frutteti del versante ionico reggino; la specie, protetta dalla normativa a tutela della fauna selvatica, è a rischio di estinzione per la caccia illegale, esercitata soprattutto con l’uso di trappole, e per il fenomeno degli incendi boschivi che provoca la distruzione dell’habitat in cui il ghiro vive e si riproduce.
Per reprimere questa forma di caccia illegale il Comando provinciale del Corpo forestale di Reggio Calabria predispone periodicamente dei servizi che interessano tutta la fascia ionica collinare e montana dove l’illecito è più diffuso.

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