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Animali spariti dal canile riappaiono su internet
H un canile insolitamente vuoto quello di Strada Paiola, alla periferia di Pavia. 'Cìè chi si chiede se l'esiguità di animali presenti sia da attribuire alla spiccata sensibilità dei pavesi o all'abilità dei cani autoctoni di non smarrirsi.La verità sembra tuttavia essere un'altra: il canile pavese sarebbe al centro di un traffico europeo di animali, basato su prestanomi e siti internet di compravendita del miglior amico dell'uomo. L'anomalia pavese è stata sollevata dall'Enpa qualche mese fa. Ora, la questione è arrivata sul tavolo del sottosegretario al welfare Francesca Martini, in prima linea nella difesa dei diritti degli animali. L'Enpa, che fa regolarmente visita ai cani ospitati in Strada Paiola, si è accorta che nella struttura erano presenti poche decine di animali, un numero significativamente più basso rispetto alle vicine realtà di Voghera e Vigevano. Ulteriori sospetti sono nati quando i volontari hanno ritrovato su alcuni siti web, in Svizzera e Germania, decine di cani che avevano fotografato nella struttura pavese e per i quali la direzione locale aveva assicurato che erano stati adottati o restituiti ai proprietari. Gli esempi non mancano. Sabrina è una femmina bretone bianca e marrone, di 4 anni, accalappiata il 21 ottobre 2008. Il mese successivo è stata data in affido a una cittadina elvetica. Eppure, nel giugno di questanno, eccola chiedere un padrone dalle pagine del sito http://www.facebook.com/l/9fea2;www.amicicani.com. Per lEnpa è proprio lei, senza dubbio. Il pavimento, la lettiera bianca di plastica e il pozzetto per lo scolo dell'acqua sono gi stessi del ricovero per cani di Pavia. Una storia simile riguarda Teresio, un cane dato in adozione tempo fa e di cui le volontarie Enpa si sono messe invano sulle tracce. Chiediamo di conoscere il suo indirizzo, sapere fisicamente dov'è ma neppure l'Asl ci risponde;, dicono. Era stato accalappiato nel 2005 e ospitato a Pavia. Nel 2007 è comparso sul sito di un'associazione in Germania. E non diverse sono le vicende di Bettina, Gullit e Radon.Secondo i dati forniti dal canile, il 40% dei cani ospitati sarebbe restituito ai legittimi proprietari in tempi brevi, grazie ai microchip di riconoscimento. La restante percentuale sarebbe adottata da privati o associazioni animaliste, dopo i 10giorni di affido all'Asl. Di recente - spiega Vincenza Tardino dell'Enpa - abbiamo promosso la campagna Ti deporto a fare un giro che denuncia le finte adozioni e il trasferimento all'estero di animali italiani, ma siamo stati insultati;. Eppure, sono anni che tir e aerei trasportano gli animali in Germania, Svizzera e Austria;.
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