Mentre la Rspca (la potente Protezione animali) britannica divulga la notizia che centinaia di animali esotici sono illegalmente detenuti da cittadini inglesi, nei pressi di Los Angeles si assiste a uno strano esodo forzato. Decine di camion, furgoni e altri mezzi di locomozione, sono stati reclutati per spostare leoni, tigri, puma, lupi, orsi e struzzi che rischiano di finire arrosto nel grande incendio che sta devastando i dintorni della città californiana, oppure annegati dalle tonnellate d'acqua che gli aerei cisterna scaricano sulle colline adiacenti al luogo in cui sorge il Wildlife Waystation, l'ennesimo «santuario» dove, assieme agli animali di cui sopra, sono ospitate numerose altre specie, zebre, iene, lama, alpaca, procioni e compagnia bella. Due vigili del fuoco hanno già perso la vita nella lotta alle fiamme.
Le guardie forestali americane hanno avvisato la sovrintendente dello zoo, Martine Collette, che se il fuoco dovesse avanzare e arrivare alla Waystation, probabilmente del giardino zoologico non rimarrebbe altro che fumo «e un gigantesco arrosto» ha aggiunto sarcastico un vecchio guardaboschi volontario, impegnato nell'operazione di spegnimento. Collette si lamenta del fatto che il dipartimento antincendio non è in grado di fare alcuna previsione su quanto tempo avrà a disposizione per mettere in salvo gli animali. «Mi hanno solo detto che è veramente un brutto incendio e che, se il vento ci si mette di mezzo, i nostri sforzi potrebbero essere inutili». Intanto sono stati reclutati tutti i pesanti mezzi motorizzati a disposizione, in grado di trasportare le gabbie in cui vengono chiusi gli animali, soprattutto quelli più pericolosi, come leoni, tigri e puma.
Gli animali stessi non facilitano certo le operazioni di salvataggio. Vedono all'orizzonte le fiamme e fiutano, con l'olfatto sviluppato, l'odore acre del fumo. Sentono che il loro più ancestrale e temibile nemico si sta avvicinando e cresce il nervosismo perché se nella savana, si può fuggire, qui ci sono palizzate, reti metalliche e lucchetti a sbarrare impietosamente qualunque via di fuga. Gli struzzi, che normalmente possono essere trasportati a gruppi, devono essere caricati nelle gabbie uno per uno. Troppo nervosi, troppo stress.
Il luogo di destinazione è in parte lo zoo di Los Angeles, che si spera rimanga fuori dall'azione del fuoco, in parte altri «santuari» che di santo per gli animali hanno ben poco, se non la generosità di accoglierli in questa emergenza in attesa di affrontare la prossima.
Nel frattempo i responsabili di un altro zoo, a poche miglia dalla Waystation, il Roar Foundation Shambala Preserve, hanno deciso di attendere gli eventi. «Abbiamo 64 grossi felini - dichiara Chris Galluci - tra leopardi, leoni e tigri. Per il momento loro sono tranquilli e noi facciamo finta di esserlo. Se andiamo in panico noi, ci vanno anche loro. D'altronde, evacuarli sarebbe un incubo logistico».
Ha ragione Mr. Gallucci. Forse era meglio lasciarli nelle loro savane a combattere il fuoco con l'atavica arma che ben conoscono: la fuga.
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