Un meritato plauso alla veterinaria di Forlì che con il suo gesto ha aperto uno squarcio sul dubbio movimento di randagi che quotidianamente invade l'intera Penisola.
Le regole stabiliscono che i cani possono essere movimentati solamente se debitamente identificati mediante microchip ed il cucciolo che è stato portato nell'ambulatorio della dott.ssa Magnani e che proveniva da un'altra regione, non possedeva i requisiti a norma di legge. Ottima l'azione della stessa nel voler segnalare il fatto all'Ausl: un esempio che dovrebbe essere seguito da tutti i veterinari, per porre finalmente fine a questi spostamenti in massa di cani delle cui tracce alla fine, si perdono nel nulla.
Sagge le parole del dottor Usberghi che punta il dito contro una piaga che dilaga ormai da anni sul tutto il territorio nazionale "Forse molti non sanno che c'è un traffico di randagi all'estero che finiscono alla vivisezione"
Un allarme lanciato dallo stesso Ministero della Sanità , tanto da dover emettere una circolare, la n. 33 del 17 agosto 1993 che può essere visionata all'indirizzo: http://www.facebook.com/l/;www.bairo.info/garavaglia_circ33_93.html
Il nostro Gruppo si batte da anni contro questi ignobili traffici di animali verso il nord Europa. Molta documentazione al riguardo è pubblicata al link: http://www.facebook.com/l/;www.bairo.info/traffici.html
Se davvero si vuole porre fine al randagismo la via da intraprendere è quella della sterilizzazione, della microchippatura degli animali sul proprio territorio e degli affidi responsabili. Se le regole fossero rispettate da tutti il fenomeno del randagismo sarebbe di certo più contenuto e non si arriverebbe a numeri così elevati di animali che riempiono strade e canili.
Grazie per l'egregio e rispettabile lavoro, degno di grande stima e rispetto.
Che altri sul territorio ne prendano esempio.
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