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QUARTU: CANILE ABUSIVO; AVVELENAMENTI E UCCISIONI CON TORTURA

Scoperto canile abusivo
CAGLIARI. Un canile abusivo che ospitava una ventina di animali in precarie condizioni igienico-sanitarie è stato scoperto ieri a Settimo San Pietro dalle guardie zoofile dell’Enpa e poi sequestrato dai carabinieri della compagnia di Quartu. L’Enpa ha saputo dal proprietario di un immobile nelle campagne di Santu Perdu che il suo locale, dato in un uso a una donna di 40 anni, era utilizzato come canile. Qui la donna aveva trasferito 18 cani randagi e li accudiva saltuariamente: ogni due-tre settimane portava loro del cibo. «Quando siamo arrivati sul posto», affermano i volontari dell’Enpa, «abbiamo trovato i cani in condizioni igieniche e sanitarie molto difficili. Nessuno è in pericolo di vita ma alcuni sono visibilmente denutriti e affetti da dermatiti. Gli animali bevevano da un rubinetto che saltuariamente la donna lasciava aperto. Nessuno si occupava di pulire con regolarità l’immobile». Sono in corso indagini per chiarire se c’è un collegamento fra le sparizioni di alcuni animali e il canile abusivo. La donna è accusata di abbandono di animali e di alcune violazioni amministrative. Gli animali sono stati affidati a una struttura adeguata.


Sardegna/ Denunciata donna che gestiva canile-lager vicino Quartu
Intervento dei carabinieri a Santu Perdu
Provincia di Cagliari - Un canile lager nella campagna sarda. Lo hanno scoperto i carabinieri del Norm di Quartu Sant'Elena e delle stazioni di Sinnai e Flumini, in collaborazione con il nucleo guardie zoofile dell' Ente nazionale protezione animali di Cagliari. La donna che lo gestiva, Alessia Ligas, del '74, è stata denunciata in stato di libertà. Gli investigatori, in particolare, hanno scoperto un capannone rurale all'interno del quale erano segregati 18 cani, privi di microchip identificativo, di varie razze ed incroci in pessime condizioni igienico-sanitarie. I cani sono stati affidati ad un canile autorizzato e sono in corso approfondimenti investigativi - si spiega in una nota - per meglio capire la provenienza dei cani e la loro destinazione finale.

Cani intossicati da veleno per topi
Provincia di Livorno - I numeri fortunatamente non sono tali da far gridare all’allarme, ma quel che è certo è che l’estate 2009 è stata particolarmente insidiosa per quei cani (e di conseguenza per i loro proprietari) che hanno avuto la sventura di imbattersi nelle confezioni di veleno per i topi, o per le lumache, e restarne intossicati. I casi, dicono i veterinari della Val di Cornia, ammontano complessivamente a una ventina, in alcune occasioni determinati involontariamente dagli stessi proprietari. Le confezioni di ratticidi riportano indicazioni sull’innocuità del prodotto per cani e gatti; fatto questo, affermano i medici, che le situazioni di avvelenamento segnalate tendono decisamente a smentire. Generalmente, in ogni caso, l’esito di questi episodi è positivo, dal momento in cui questo tipo di intossicazione può essere curato bloccando in tempo emorragie causate dal veleno. Non così, tuttavia, sono andate le cose per un setter di dieci anni, rimasto intossicato a San Vincenzo e poi deceduto.


Ignoti massacrano un gatto con botte e spari Il proprietario sporge denuncia contro ignoti. Soppresso l'animale
Tollegno (BI) - Ha trovato il suo gatto massacrato. Mercoledì alle 21 all’ufficio denunce della Questura si è presentato un 27enne di Tollegno per presentare una denuncia contro ignoti.La sera del 31 agosto, rientrando a casa, aveva notato l'assenza del suo gatto. Il giovane aveva iniziato a cercarlo e dopo qualche minuto avva visto l’animale immobile nel cortile del suo vicino. Aveva suonato più volte al campanello e alla fine il vicino aveva aperto il cancello: appena raggiunto il gatto, il giovane si era reso conto che appariva in gravi condizioni. L’animale veniva subito portato dal un veterinario per le prime cure e per una sorta di ricovero in osservazione. Il giorno successivo il veterinario aveva accertato che il gatto era stato percosso violentemente e aveva riportato con ematomi sulla testa.Inoltre era stato colpito da un colpo d'arma da fuoco in quanto nella regione del midollo osseo era stato ritrovato un pallino. Il veterinario è stato costretto a sopprimere il gatto in quanto le lesioni gli avevano procurato una paralisi di tutta la parte posteriore. Ora i poliziotti stanno indagando per individuare il responsabile dei maltrattamenti. L'ipotesi di reato è di atti di crudeltà nei confronti di animali.


La denuncia del medico di base di Mareno: «Il gatto è tornato in fin di vita a casa di mia madre» Il "micio" Romeo muore dopo le torture Erica Bet Codognè/Mareno (TV) - Gatto torturato, muore nonostante le cure dei veterinari. Il fatto increscioso è accaduto martedì scorso a Codognè: vittima Romeo un bel micio tigrato di 2 anni. «Un gattone affettuoso – ricorda Mirella Forest medico di base a Mareno di Piave – faceva parte di una gruppo di gatti sterilizzati dall’Uls7. Un gatto talmente affettuoso che ho deciso di portarlo a casa di mia mamma, perché le facesse compagnia». Così era stato, Romeo viveva al civico 17 di via Dalmazia a Cimetta con l’anziana signora; un micio casalingo, che dormiva sul lettone. Il mattino di martedì 1 settembre Romeo scompare da casa per ricomparire attorno alle 20; la signora anziana si accorge subito che qualcosa non va. «Il gatto era gravemente ferito, sul pelo aveva un odore di escrementi di maiale ed era pieno di vermi».Disperata, Mirella Forest allerta l’Ente nazionale protezione animali e il gatto viene ricoverato in un ambulatorio di Oderzo dove sabato martina muore a seguito delle ferite riportate dopo giorni di agonia. «Abbiamo sporto denuncia alla Polizia Locale di Codognè e anche ai Carabinieri – continua la dottoressa Forest – fatti simili non devono più accadere. Abbiamo consultato anche un medico psichiatra; chi ha compiuto un atto simile è una persona abituata fin da bambina alla violenza e potrebbe colpire anche le persone più deboli». Ieri pomeriggio il corpo senza vita di Romeo ha fatto ritorno a casa, dove è stato sepolto in giardino avvolto in un drappo rosso e coperto di rose “Non è la prima volta che accadono fatti simili; tre gatti dei vicini erano spariti e un altro micio per tre volte è tornato a casa ferito. Per questo eravamo in allerta”. A maggio la Polizia Locale aveva avviato un indagine dopo che in via Fontanazze alcuni gatti erano stati intossicati con delle esche contenente veleno per topi.

Savona: ancora colombi avvelenati in città, indaga l'Enpa
SAVONA - Le guardie zoofile dell'Enpa indagano su un nuovo caso di avvelenamento di colombi a Savona. Una quindicina di animali sono morti misteriosamente in via Solari, dieci ancora vivi sono stati soccorsi dai volontari della Protezione Animali, ma quasi tutti sono morti poco dopo malgrado le cure veterinarie alle quali sono stati sottoposti.
L'episodio segue l'imponente moria di volatili verificatasi in piazza Saffi ad agosto e numerosi maltrattamenti a suon di calci e bastonate denunciati dall'associazione, dopo il clima di 'caccia alle streghe' creato da chi accusa ingiustamente gli animali di portare gravi malattie, pericolo escluso dalle autorità sanitarie e dalla ricerca scientifica. R.C.

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