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RANDAGISMO E MALTRATTAMENTO

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Un tetto per i mici di Buti
BUTI (PI). Un gesto grave a Buti, un altro atto di violenza contro gli animali: un gatto è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco. Il micio faceva parte di una colonia felina di venti esemplari, gestita a proprie spese dalla signora Antonietta, che si prodiga con dedizione affinché i suoi piccoli amici abbiano tutto il necessario per vivere dignitosamente. Cibo e tanto amore è la ricetta di Antonietta. «È una volontaria attivissima - spiegano le associazioni Dav e Lav che la sostengono - dopo aver affrontato vari problemi, ha dovuto trasferire le povere bestiole, già scosse da vari episodi di abbandono e maltrattamento, all’interno di una piccola area di proprietà da rendere libera entro la fine del mese». […]

I Comuni fanno poco contro il randagismo
SEGGIANO (GR). Marlena Greco Giacolini, presidente provinciale dell’Enpa, la maggiore associazione per la difesa degli animali, interviene nella polemica che alcuni abitanti di Col del Rosso, borgata del comune di Seggiano vicino a Pescina, hanno aperto nei confronti dell’Amministrazione comunale di Seggiano e della Asl, perché una cagna randagia sta aggirandosi da tempo nella zona e non c’è modo di catturarla e allontanarla da quel territorio. La presidente dell’Enpa racconta di conoscere bene il problema e di essersi addirittura recata nel luogo. «Passavo da quelle parti - rammenta - per andare a Castiglion d’Orcia, e dato che mi trovavo in strada, decisi di dare un’occhiata alla zona. Non vidi l’animale, però, di cui mi aveva parlato, descrivendomi la faccenda, un signore di Pescina spiegandomi la questione. Posso dire che io avrei avuto già allora, la possibilità di curarlo, anche se non nel mio canile. Ma per mettere a disposizione questo servizio (di questi problemi mi occupo da una vita), bisognerebbe, e mi aspettavo che venisse fatto, che Comune e Asl catturassero l’animale e me lo consegnassero. Ma invece - osserva la signora Giacolini - le istituzioni non sono per nulla attrezzate in questo senso. E su questo terreno proprio non ci sono. Attrezzature zero. Le associazioni, prosegue la presidente Enpa, fanno fin troppo, ma se non c’è il supporto istituzionale, le iniziative si arenano. E non si capisce che in questa maniera si alimenta e si favorisce il randagismo. Quello di cui i pastori si lamentano. Perché non sono lupi gli animali che attaccano i loro greggi, ma sono proprio questi cani randagi, inselvatichiti, che provocano tutti i danni di cui sappiamo. Le problematiche legate a questa tipologia di questioni, osserva la Giacolini, sono lunghe a essere risolte e tanto più lunghe perchè i comuni non hanno nessuna volontà di metterci mano».

In aumento i casi di maltrattamento
A Firenze e provincia i casi di maltrattamento di animali nell'ultimo anno sono aumentati. Il dato arriva dall'Enpa, l'Ente nazionale protezione animali. ''Da settembre scorso a oggi - ha spiegato il presidente provinciale Enpa Simone Porzio - i casi di maltrattamento accertati sono aumentati del 3,6 % rispetto allo stesso periodo di un anno fa''
Firenze. I casi di maltrattamento di animali nell'ultimo anno sono aumentati. Il dato arriva dall'Enpa, l'Ente nazionale protezione animali. ''Da settembre scorso a oggi - ha spiegato il presidente provinciale Enpa Simone Porzio - i casi di maltrattamento accertati sono aumentati del 3,6 % rispetto allo stesso periodo di un anno fa''.Tra i casi di maltrattamento ci sono tre gatti uccisi e gettati dalla finestra e 5 cani tenuti segregati in una stanza per sacrifici rituali, un cane precipitato per fame dal balcone, un traffico illecito di cuccioli dall'estero, colonie di piccioni avvelenati con ratticida, pesci tenuti in bicchieri da vino come ornamento in ristoranti del centro di Firenze.In questi episodi di maltrattamento di animali, avvenuti a Firenze e provincia, sono intervenuti i volontari della guardia zoofila dell'Enpa, ente nazionale protezione animali. Le principali vittime sono stati i cani (59% dei casi), i gatti (29%) e altri animali selvatici, volatili, bovini, ovini, pesci e crostacei. Sono aumentati gli avvelenamenti in spazi urbani ad uso pubblico in particolare contro cani, gatti e piccioni, ma anche altri volatili, rettili e animali selvatici che diventano vittime indirette mangiando i bocconi avvelenati. Quasi scomparsi gli episodi di abbandono sulle arterie autostradali, ma sono aumentati quelli di
cani da caccia e di grossa taglia nelle zone collinari. In crescita anche gli abbandoni tra le mura domestiche. ''I padroni vanno in ferie e 'dimenticano' gli animali in balcone o in casa, anche per settimane'' ha detto Porzio. Altro fenomeno preoccupante e' l'uccisione o il maltrattamento di animali da parte di persone con disagio sociale, psichico o di tossicodipendenti e alcolisti e lo sfruttamento commerciale dei cuccioli.

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