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Gatto martoriato col fil di ferro, caccia ai colpevoli (ROVEREDO)
Pordenone,ROVEREDO. Trappole per gatti a Roveredo in Piano: Max, un meticcio della colonia felina vicino al campo sportivo, ha rischiato di morire, stretto da un cappio in fil di ferro. Una storia di violenza contro gli animali che scuote le coscienze. Le “gattare” della colonia felina che hanno soccorso e salvato Max, hanno sporto denuncia contro ignoti per atti di maltrattamento al comando di polizia urbana del Comune. Ciquanta firme: siglate con il cuore, anche dalle volontarie dell’associazione animalista “Dingo” di Pordenone. «E’ una storia di dolore, quella di Max – ha raccontato la prima firmataria della denuncia, Claudia Avon, referente della colonia felina di Roveredo –. Lo abbiamo trovato il 20 febbraio scorso: miagolava e si trascinava a stento, nell’area vicina all’asilo nido. La parte posteriore del corpo era stretta da un laccio di ferro plastificato, penetrato nelle carni». Max è riuscito a spezzare in parte il cappio della trappola, ma il filo stretto sui fianchi lo ha torturato per giorni. La documentazione fotografica allegata alla denuncia è agghiacciante. «Il gatto della nostra colonia è stato soccorso dal veterinario Chisari di Fontanafredda – ha ricostruito i fatti –. Le sue condizioni sono state subito diagnosticate critiche. Per rimuovere il dispositivo ammazzagatti è stata necessaria una sedazione profonda». Era disidratato, accusava ipotermia e non reagiva agli stimoli. Cure e terapie intensive hanno rimesso in sesto Max. Sta guarendo e, come capita quando la realtà sembra una fiaba di Disney, ha trovato una casa e una famiglia che lo ha adottato. «Stavolta la storia ha un lieto fine – ha detto –, ma esprimiamo sdegno per l’accaduto e chiediamo che siano individuati i responsabili e controllato il territorio in modo che fatti simili non debbano più ripetersi».
Trappole per gatti a Roveredo in Piano: Max, un meticcio della colonia felina vicino al campo sportivo, ha rischiato di morire, stretto da un cappio in fil di ferro. Una storia di violenza contro gli animali che scuote le coscienze. Le “gattare” della colonia felina che hanno soccorso e salvato Max hanno sporto denuncia contro ignoti per atti di maltrattamento al comando di polizia urbana del Comune. Cinquanta firme: siglate con il cuore, anche dalle volontarie dell’associazione animalista “Dingo” di Pordenone. Max è riuscito a spezzare in parte il cappio della trappola, ma il filo stretto sui fianchi lo ha torturato per giorni. La documentazione fotografica allegata alla denuncia è agghiacciante.
fonte:http://messaggeroveneto.gelocal.it/
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