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Cicerale: il titolare rinviato a giudizio


La notizia per ora non è stata riportata su alcun quotidiano nazionale, ma compare in internet su diversi portali animalisti,come Amicicani, lav, Oipa sezione Salerno (da Facebook) e Chiliamacisegua.

Mauro Cafasso titolare dell’Oasi S. Leo, luogo meglio noto come “il canile di Cicerale”, altrimenti detto canile degli orrori, l’inferno di Cicerale e diversi altri appellativi terribili, sarebbe stato rinviato a giudizio dal PM Renato Martuscielli per i reati di maltrattamento di animali e detenzione in condizioni incompatibili, irregolarità nello smaltimento dei reflui e delle carcasse. La notizia sarebbe stata resa nota dal coordinamento legale nato per supportare il Ministero della Salute e il Tribunale di Vallo della Lucania nell’azione di chiusura del Canile di Cicerale. Dello stesso coordinamento fanno parte diverse associazioni decisamente conosciute nel mondo animalista e non solo: Lega Nazionale per Difesa del Cane, LAV, Associazione Canili Lazio, Animals Asia Foundation, Oipa ed Enpa. Alcune di queste avrebbero poi deciso di costituirsi parte civile nel processo.

Lunedì 29 Marzo si sarebbe svolta la prima udienza del processo riguardante l’ex titolare del famigerato canile ( al quale era incredibilmente stato dato l’appellativo di “Oasi”). A questo risultato si è giunti grazie ad una sinergia di forze che per certi versi ha avuto dell’incredibile. Oltre ad essersi mosse vari associazioni animaliste, alla campagna contro Cicerale hanno partecipato anche due dei poteri più forti della società in cui viviamo, quello politico e quello mediatico.

Per quanto riguarda il primo, l’encomio va soprattutto al sottosegretario Francesca Martini, incredibilmente attiva ( “come al solito” si potrebbe aggiungere), al punto da far chiudere più volte lo stesso canile riaperto e affidato allo stesso gestore per questioni burocratiche. L’odissea ha visto la sua fine quando la stessa Martini ha spedito i carabinieri del NAS sul posto. A seguito della loro visita i militari ne disposero il sequestro . Tutto ciò avvenne nel 2008, dopo che però, a onor del vero, un’infinità di denunce e interrogazioni parlamentari a riguardo erano cadute nel vuoto.

Della squadra Martini fanno parte anche Gaetana Ferri e la dott.ssa Rosalba Matassa, che hanno tenuto sotto controllo il canile.

A livello di potere mediatico oltre la strafamosa Striscia la Notizia che ha portato all’attenzione di milioni di telespettatori, grazie ai suoi servizi gli orrori che si nascondevano nel canile, risulta impossibile non citare la giornalista-eroe Stefania Piazzo, che dalle pagine del quotidiano “La Padania” ha costantemente denunciato le illegalità (chiamiamole così) del canile gestito da Cafasso e le difficoltà burocratiche che ne impedivano tutte le volte la chiusura definitiva.

A.S.

fonte:http://www.newnotizie.it

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