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Pitbull impazzito azzanna il padrone


La vittima è un ex maestro di sci di Oregina, di 29 anni,per lui 35 giorni di prognosi. «È incomprensibile, se ero tornato a camminare dopo un incidente era anche grazie a lui»

Il cane Barton

Quello che mi fa più male non sono le ferite, che col tempo guariranno. È il fatto che il mio cane mi abbia tradito. Che si sia rivoltato contro di me che sono il suo padrone e che proprio grazie a lui, quattro anni fa, ero tornato a camminare dopo un incidente in moto che mi aveva paralizzato». Marco Antognoli, ex maestro di sci di 29 anni di Oregina, parla seduto su una barella del pronto soccorso del San Martino dove, ieri alle 13, i dottori avevano appena finito di medicargli le ferite provocate dal suo pitbull, Barton, in un parcheggio per camper a Fontanegli, sopra Struppa.

«Non dirò più quello che sostenevo con tutti, e cioè che i pitbull sono animali docili se si trattano bene - continua amareggiato Antognoli - Dirò invece che i cani, in generale, sono come gli uomini: capaci di ammazzarsi tra di loro, di tradire gli amici, di uccidere anche i bambini. Proprio come noi» Erano circa le dieci di ieri mattina quando il cane, forse agitato dalla presenza di animali intorno al parcheggio recintato, si è improvvisamente ribellato contro il padrone che, insieme con la fidanzata infermiera, stava caricando alcuni bagagli sul camper dove avrebbero dovuto passare una giornata in gita. «Gli si è attaccato ai piedi e ha cominciato a mordere finché non gli ha levato le scarpe - racconta Monica, la ragazza - Non so come sono riuscita a spingere il mio fidanzato sul camper. Ma intanto che ci mettevamo in salvo è riuscito a morderlo anche a una spalla e a una mano. È stato un miracolo che non l’abbia sbranato. Come hanno detto i pompieri, è stato un tentato omicidio».

Il parcheggio era quasi deserto quando è successo tutto. «Un uomo è arrivato in taxi ma non è sceso perché ha visto cosa stava accadendo: il cane tentava di buttare giù la nostra porta, era inferocito». Dal taxi e dal camper sono partite le richieste di soccorso, al 118 e ai vigili del fuoco. «Io intanto medicavo le ferite del mio ragazzo visto che sono infermiera e avevo con me garze e disinfettante».

Stranamente, il cane è ritornato docile quando i vigili del fuoco e il personale dell’ambulanza veterinaria della Croce Bianca sono riusciti a prenderlo con un guinzaglio lungo e a legarlo a una staccionata. «Piangeva quando l’hanno legato», racconta ancora Monica. «Ha pianto tutto il giorno anche al canile», racconta Clara Bongiorno, la responsabile della struttura comunale di Monte Contessa, a Sestri, a cui Barton è stato affidato in tarda mattinata. «Non so cosa sia successo a questo animale ma certamente faremo di tutto per renderlo più sereno. Ad ogni modo il padrone non ci ha ancora comunicato di volerlo abbandonare».

«Non so nemmeno io che cosa fare», dice in proposito Antognoli, con una mano, una spalla ed entrambi i piedi fasciati a causa dei morsi dell’animale. Di fronte ha 35 giorni prima di guarire dalle ferite che gli ha procurato il cane. «Non so cosa fare perché Barton mi ha ridato la vita dopo che per poco non ero morto». Era il 31 luglio del 2006 e Marco era rimasto temporaneamente paralizzato dal collo in giù dopo uno schianto in motocicletta a Levanto.

«Barton mi ha dato la forza di rialzarmi quando credevo che non avrei camminato mai più. Decidere di abbandonarlo, se lo deciderò, sarà una scelta dura e sofferta che oltre tutto non dipende soltanto da me visto che, dopo l’incidente non sono del tutto autonomo e spesso ho bisogno che siano i miei genitori o la mia compagna a portarlo fuori».

«In quattro anni di vita, però - assicura l’ex maestro di sci - non aveva mai dato segni di violenza. Poi, all’improvviso e senza un perché, ha tentato di uccidermi. Sono sconvolto».

Fortunatamente i morsi dell’animale non hanno causato lesioni ai muscoli o ai tendini di Marco Antognoli, anche se ha perso molto sangue, specialmente dai piedi. «Ma che spavento», ripeteva la fidanzata Monica, con le mani che le tremavano ancora mentre, alle 14, il compagno veniva dimesso dall’ospedale.

fonte:http://www.forumcani.com

2 commenti:

  1. credo l'animale si sia innervosito appunto x la presenza di altri animali, magari nn era abituato, kissà cos'ha creduto, magari di essere abbandonato là, i pelosi sn come noi, hanno momenti di depressione etc, a noi sn giustificati, padri ke violentano i figli, ex mariti ke uccidono moglie figli e suoceri, idem i figli ke uccidono i nonni sl x fregarsi i soldi o appunto xkè xdono la ragione, e quindi? ke si dia una possibilità e ke si curino anke loro, tu dovresti cercar di capire xkè il tuo amico peloso ha avuto qst reazione , atrimenti di lui nn hai capito nulla.....nn condanniamo gli mani e dobbiamo farlo con gli animali ke ci danno la vita????! ciao e auguri, riprendilo e magari lo tieni sotto controllo

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  2. forse quel cane nn ce la faceva più a stare chiuso in casa... chiedete ai vicini e vi confermeranno i guaiti che duravano giornate intere.

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