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Dare da mangiare ai cani randagi non è reato
Dare da mangiare ai cani randagi non è reato
Il sindaco di Procida vieta con un'ordinanza la somministrazione di cibo a cani e gatti randagi per "la tutela dell'igene pubblica". Gli animalisti insorgono e puntano il dito contro una decisione che viola la legge contro il maltrattamento degli animali
Dai 100 ai 600 euro. E’ quando dovrebbero sborsare i cittadini di Procida qualora fossero colti nel “grave” atto di somministrare cibo agli animali randagi.
Gli animalisti insorgono contro un’ordinanza firmata dal sindaco che sembra non avere alla base una motivazione solida. Capisco che i “gattari” possano essere personaggi non amati da tutti, ma vietare loro il diritto di dare qualche cosa da mettere sotto i denti a chi gli pare mi sembra davvero assurdo.
“Il Provvedimento si è reso necessario - si legge nel documento - dalla tutela dell'giene pubblica”. Ma l’associazione “Animalisti italiani" non ci sta e bolla la decisione come “Inumana”. .
"Le norme sanitarie - aggiunge la nota dell’associazione - vanno rispettate senza compromettere la sopravvivenza degli animali. Occorre dare spazio al buon senso e favorire la somministrazione di alimenti agli animali soprattutto in questo periodo dell'anno caratterizzato da temperature rigide".
In attesa che il sindaco ci ripensi cerchiamo di capire in che modo possa, il dare da mangiare agli animali per strada, andare contro la legge. Ovviamente non c'è nulla ed è invece la decisione del sindaco di Procida ad andare contro la legge contro il maltrattamento degli animali.
Che recita: “Lo stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente”.
L'ufficio per i diritti degli animali del Comune di Roma diffonde addirittura un vero e proprio decalogo del bravo "gattaro":
1) Distribuire il cibo ad ore fisse, in modo che i gatti consumino subito la loro razione; Collocare le eventuali “stazioni di rifornimento”, ove possibile, al riparo dal sole per evitare decomposizioni e cattivi odori.
2) Versare il cibo in contenitori usa e getta; Rimuovere tali contenitori quanto prima; Usare, quando possibile, cibi secchi per evitare la formazione di cattivi odori.
3) Provvedere sempre affinché ci sia dell’acqua a disposizione degli animali. Gli operatori ecologici si impegneranno a non rimuoverla.
4) Rinnovare spesso eventuali cassette e tenere il più possibile pulite le eventuali coperture di lana per l’inverno; Laddove presenti, concordare con gli inquilini uno spazio apposito dove lasciare il cibo per i gatti di cortile e giardini condominiali. questo spazio dovrà sempre essere tenuto scrupolosamente pulito.
5) Evitare di lasciare il cibo sotto le automobili parcheggiate.
fonte:http://www.pianetadonna.it
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