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Voler bene oltre la morte: cane veglia padrone morto d’infarto per due giorni


16/02/2010
Voler bene oltre la morte: cane veglia padrone morto d’infarto per due giorni

Stava uscendo in passeggiata Paolo M, un signore settantenne che, come al solito, portava il suo cane meticcio a fare un giro, a far la pipì. Pochi passi e probabilmente a causa di un malore l’uomo si accascia in strada, muore; una morte assolutamente inattesa, sia per l’anziano sia per il cane, che però non si dà per vinto e inizia a mordere le gambe del padrone a più non posso, tanto che le lievi ferite provocate vengono notate immediatamente dai Carabinieri giunti sul posto, ben due giorni dopo. Con quei morsi il cane ha tentato di rianimare il suo povero padrone, per cui non c’era però più niente da fare. L’intervento “tardivo” dei Carabinieri è assolutamente privo di colpe, in quanto avvisati dalla figlia di Paolo M, appunto solo dopo 48 ore, quando, anch’essa, non avendo più notizie del padre si era recata a controllare la situazione. L’uomo non era stato notato da nessuno a causa del fatto di vivere “da solo” e per giunta in un’abitazione isolata, sull’appennino bolognese, precisamente a Silla di Gaggio Montano

Dire che l’anziano fosse solo è però una terribile eresia. Il cane, il suo cane, dopo aver tentato inutilmente di rianimarlo è rimasto in strada accanto al corpo esanime dell’uomo per due giorni, fino all’arrivo della figlia appunto, che ha allertato poi le forze dell’ordine. Secondo la loro ricostruzione, il cane avrebbe tentato in tutti i modi di rianimare il padrone e una volta capita la situazione non si sarebbe comunque mai mosso da lì.

Un fulgido esempio d’amore, tra razze diverse, tra specie diverse addirittura, un esempio che dovrebbe essere preso e studiato da molte persone, alcune di queste ricoporno anche incarichi istituzionali, quelli che presuppongono maggiori responsabilità, quelle che non tutti si vogliono prendere, pur rimanendo sulla loro poltrona. Il meticcio probabilmente, se nessuno fosse mai arrivato sul posto, sarebbe morto lì, anche lui,assieme al suo padrone, la cronaca non è priva di esempi di questo tipo.

L’episodio richiama alla mente il film “Hachiko” uscito il Natale scorso nelle sale ed interpretato da Richard Gere. Hachiko è ora il cane nazionale giapponese e la sua fama deriva dal fatto che “un Hachiko” per tutta la sua vita è rimasto ad aspettare il suo padrone,morto sul lavoro ad una stazione della metropolitana. La costanza dell’incredibile cane dagli occhi a mandorla è durata più di dieci anni. In piccolo,sicuramente solo perchè non ne ha avuta l’occasione, questo meticcio emiliano, di cui nemmeno si conosce il nome, ha fatto esattamente la stessa cosa.

A.S.
fonte http://www.newnotizie.it

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