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Processo per maltrattamento animali - Negata costituzione parte civile alle associazioni


Processo per maltrattamento animali - Negata costituzione parte civile alle associazioni

La Voce di Manduria L’udienza di ieri contro il gestore del canile di Manduria, Claudio Carrozzo, gestore del canile sanitario di Manduria e in quella veste imputato del reato di maltrattamento di animali, si è conclusa con una prima sconfitta per gli ambientalisti che si sono visti respingere la richiesta di parte civile e l’eventuale risarcimento dei danni dall’imputato. L’istanza era stata presentata dall’associazione animalista «Gaia» di Manduria e da un altro soggetto privato. La loro richiesta, a dire dell’avvocatessa Giusy Distratis, difensore della presidente di Gaia, Luigia Parco, era motivata dal fatto che ogni associazione di difesa degli animali sarebbe per definizione persona offesa dal reato, per cui anche Gaia avrebbe titolo alla costituzione di parte civile. L’avvocato Luigi Stano, a sua volta difensore della signora Anna Dimilito, pretendeva la richiesta di risarcimento dei danni in quanto avrebbe adottato un cane ricoverato presso il canile comunale.

La difesa dell’imputato, invece, si è opposta all’ammissione delle parti civili in quanto, ha sostenuto l’avvocato Giovanni Luigi De Donno che difende l’imputato, «sia l’associazione Gaia, sia la Dimilito, non rivestono la qualità di persone offese del reato, tanto che non erano state neppure citate come tali dalla Procura di Taranto. Inoltre – ha fatto notare il legale di Carrozzo – la richiesta di ammissione era stata formulata tardivamente in quanto si era già celebrata la prima udienza dibattimentale perchè quella ieri era già dedicata allo svolgimento dell’istruttoria». Dopo una lunga camera di consiglio, il giudice, Mazzuti, ha accolto le eccezioni della difesa in ordine alla tardività della richiesta di ammissione delle parti civili ed ha rinviato il processo perché i testi d’accusa erano assenti, differendo l’udienza al 15 aprile prossimo.

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