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OASI AVVELENATE

Nove (VI) - In attesa delle analisi da parte dell’Ulss 3, la morìa di circa una settantina di anatre selvatiche all’Oasi naturalistica di Crosara di Nove, ricavata sull’alveo destro del Brenta, ha già un imputato eccellente: il degrado del laghetto e l’incuria delle persone che lo affollano abbandonando addirittura nello specchio d’acqua i rifiuti del pic-nic.Luigi Ceccon, bassanese, volontario dell’Anpana, l’Associazione nazionale protezione animali natura e ambiente, è più che mai convinto di questo e chiede all’Amministrazione comunale di prestare una grande attenzione all’oasi naturale, sempre frequentata da tantissima gente. «Siamo in presenza di un fenomeno di inquimento vero e proprio - spiega Ceccon - creato dagli stessi usufruitori di questa zona attrezzata e che magari si definiscono anche ambientalisti. Secondo la mia esperienza la anatre sono morte a causa di una sostanza nociva liquida, il percolato, formata dalla decomposizione dei rifiuti. Il ristagno dell’acqua soprattutto nella vicinanza delle sponde ha contribuito alla moria degli animali acquatici che si cibano di zanzare e altri invertebrati in superficie. Il fatto che ad esempio nessuna oca sia deceduta è sintomo che l’inquinamento è solo superficiale, in quanto si ciba sotto acqua».Per tutta la giornata di ieri Ceccon ha dato avvio ad una prima ripulitura dell’oasi. Dall’acqua ha anche recuperato una grossa nutria morta e sul posto sono intervenute anche le guardie provinciali. In questi giorni il volontario dell’Anpana vuole anche incontrare il sindaco Manuele Bozzetto.«Al primo cittadino - anticipa Ceccon - darò alcuni consigli da mettere in pratica da subito per evitare altre morie: pulire a fondo il laghetto, alimentato da torrente del Brenta, e alzare il livello dell’acqua. Così si ristabilirà anche l’ecosistema indispensabile per la vita dell’oasi. In secondo luogo sono necessari continui controlli sulle persone che entrano affinchè si comportino in maniera civile».Antonio Primon, uno dei volontari del Comitato dell’Oasi, allarga le braccia di fronte a quello che è capitato: «Ora c’è l’interesse del Comune e di altre associazioni del paese per salvare questo piccolo paradiso ambientale. Speriamo che facciano davvero qualcosa. In tutti questi anni siamo stati solo in quattro o cinque a gestire il parco. E il lunedì era la giornata dedicata alla raccolta rifiuti, disseminati dappertutto».Da parte del Comune la volontà sembra esserci. E diversi sodalizi, con in prima fila l’associazione Bosco Magico presieduta da Roberto Costa, hanno già dato la loro disponibilità ad "adottare" l’area. Intanto da ieri un’ordinanza della Polizia locale dell’Unione dei Comuni del Marosticense, impone il pagamento per i non residenti alla domenica: 10 euro per il transito o sosta di autovettura, 3 euro per il tavolo piccolo e 5 per il tavolo entrambi in dotazione al parco. Un modo anche per controllare le persone che entrano ed escono dall’oasi. «Nella prima giornata del ticket - spiega Costa - l’afflusso è stato buono, considerato che tanti sono in vacanza. E chi è entrato ha sicuramente compreso le ragioni della decisione, senza contare che gli introiti del biglietto d’ingresso saranno interamente destinanti alla manutenzione e valorizzazione dell’area».


Strage di anatre e oche nel laghetto della Pineta
PESCARA. Ventotto oche e anatre sono state trovate morte, ieri mattina, nel laghetto della Pineta dannunziana. La Asl ha prelevato due campioni e li ha portati al laboratorio pescarese dell’Istituto zooprofilattico di Teramo per farli analizzare. Si teme un avvelenamento, ma bisognerà attendere i risultati degli esami per avere la conferma. Intanto, i veterinari hanno deciso di trattare gli animali vivi con antibiotici, perché al momento non si possono escludere infezioni virali. L’allarme è scattato alle 8, quando gli operai del Comune hanno aperto i cancelli.

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