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Prove di tiro per 150 cacciatori

PISTOIA. Un piccolo esercito di 150 cacciatori a partire da settembre-ottobre potrà dedicarsi alla caccia selettiva a cinghiali e altri ungulati (daini, caprioli e così via) per diradarne le fila e ridurre così i danni che questi animali provocano continuamente alle aziende agricole delle colline e persino agli orti che gli appassionati amano coltivare in prossimità dei boschi. La Provincia e L’Ambito territoriale di caccia (Atc) numero 16, infatti, stanno per concludere il corso di abilitazione svolto dai due enti proprio per consentire ai cacciatori di collaborare nel controllo della fauna selvatica. La conclusione del corso prevede delle vere e proprie prove di tiro che, vista la chiusurua del poligono di tiro cittadino sulla Brana, verranno svolte nella zona di Lagoni, da martedì a giovedì 13 agosto, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19. Ovviamente tutta la zona sarà messa in sicurezza a cura della polizia provinciale e della polizia di Stato, per evitare che chiunque possa trovarsi incidentalmente nella zona delle prove di tiro. L’amministrazione provinciale ieri ha comunque diffuso la notizia proprio perché chi abita nella zona non si preoccupi degli spari. L’intervento messo in programma da Provincia ed Atc era stato a lungo richiesto dalle associazioni agricole e dai singoli operatori, proprio per i gravi danni che gli animali creano alle colture, alle recinzioni e in generale al patrimonio delle aziende interessate. Secondo l’Atc i danni che nel 2008 sono stati prodotti dagli ungulati hanno portato a richieste di risarcimento per circa centomila euro. Ma ovviamente non ci sono solo i danni materiali di cui tenere conto. Naturalmente - hanno tenuto a specificare l’assessore provinciale Rino Fragai, il presidente dell’Atc Moreno Mencarelli, il comandante della polizia provinciale Franco Monfardini e il vicequestore Mauro Ciavardini - l’attività di abbattimento mirato si svolgerà sotto il controllo dei due corpi di polizia e con la massima attenzione alla sicurezza per le persone e gli insediamenti abitativi. «Abbiamo chiesto e ottenuto la massima collaborazione da parte del prefetto - spiega l’assessore Rino Fragai - che ci consentirà di svolgere nel modo migliore questo intervento. Che comunque è e resta un’azione di tipo straordinario ed emergenziale. Finora la Provincia ha fatto fronte a questa situazione soprattutto con i risarcimenti. Abbiamo invece in programma di mettere a punto un piano organico di gestione della fauna per i prossimi anni e a questo proposito è già stato conferito un incarico per studiare i danni prodotti dagli ungulati all’attività agricola». Insomma, anche le parole del neoassessore Fragai sottolineano l’esigenza di un intervento meno saltuario e più organico della Provincia in materia di ungulati. I critici dell’amministrazione provinciale ne prenderanno probabilmente atto con soddisfazione

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