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Web: Cts, partita campagna avvistamenti cetacei

Nasce la nuova sezione de 'http://www.facebook.com/l/;LaZampa.it' dedicata agli avvistamenti di cetacei e tartarughe marine. L'iniziativa e' del Centro turistico studentesco e giovanile. Dal mese di luglio, all'indirizzo http://www.facebook.com/l/;www.cts.it/chilavvisto, oltre a conoscere le news relative alle specie animali dei nostri mari, e' possibile aggiornare la mappa interattiva degli avvistamenti 2009 in Italia e chiedere informazioni agli esperti. Gia' il Veliero dei Delfini nel 2008, la campagna Cts di monitoraggio della biodiversita' marina, dopo aver concluso la sua navigazione di 1.380 miglia in 22 tappe e 45 giorni, come spiega una nota, ha segnato l'anno scorso un trend positivo di avvistamenti diretti in mare di cetacei. Durante la navigazione dal 26 giugno al 7 agosto 2008 sono stati osservati infatti 160 delfini, oltre un terzo in piu' rispetto ai 94 avvistati durante la navigazione del 2007. Ben 32 il numero degli avvistamenti, spalmati in maniera omogenea durante le 22 tappe effettuate dal Veliero. E' stata segnalata, in modo particolare, la presenza dei capodogli tra l'Arcipelago Ponziano e il Parco del Circeo, oltre a 3 gruppi consistenti di stenelle. Il primo nella zona di mare compresa tra Porto Santo Stefano e l'isola della Maddalena (circa 30-40 individui) e altri due gruppi di circa 20 esemplari al largo di Marina di Camerota e Ventotene. Oltre a tursiopi, tartarughe marine e l'avvistamento di un gruppo di 6-8 individui di delfini comuni (Delphinus delphis) a 10 miglia sud di Capo Carbonara in Sardegna.


Tartaruga «spiaggia» al Lido

LIDO (VE). Un nuovo caso di spiaggiamento di tartaruga al Lido, con intervento della Protezione Civile per tentare di salvare l’animale. Domenica pomeriggio è stata segnalato dai numerosi bagnanti la presenza di un esemplare di tartaruga marina agli Alberoni, in difficoltà dopo aver smarrito la zona d’acqua consueta ed essersi spiaggiata sull’Arenile, come già avvenuto nei mesi passati per altri esemplari simili tra Lido e Pellestrina. Subito allertati i vertici del WWF locale, è stato richiesto l’immediato intervento della Protezione Civile dell’isola di Pellestrina che, in tarda serata, stava ancora lavorando per cercare di salvare l’animale, con comunque pochissime possibilità, date le condizioni che si erano subito presentate come gravi. Le tartarughe marine figurano nell’elenco degli animali protetti e, ultimamente, sono stati purtroppo numerosi i casi nell’alto Adriatico di spiaggiamento e di morte degli animali a causa di scontri con le barche o di rifiuti gettati in mare. Il WWF locale nella serata di ieri ha fatto sapere che manderà un addetto a controllare la situazione. (http://www.facebook.com/l/;ma.to.)


Sempre più numerose le tartarughe spiaggiate sui litorali del Veneto
Venezia. Sempre più numerose le tartarughe spiaggiate sui litorali del Veneto: il culmine dell’estate fa aumentare gli avvistamenti di questi rettili che finiscono in riva al mare, ma solo per pochi di essi è possibile fare qualcosa. Gli ultimi avvistamenti sono avvenuti al Lido di Venezia e a Pellestrina: quattro tartarughe caretta caretta, di cui una morta, sono state notate dai bagnanti che hanno avvertito la Capitaneria di porto e i responsabili del Centro studi cetacei e tartarughe marine. «Aumentano gli avvistamenti - spiega Giampaolo Rallo, a nome del Centro - perché vi sono più turisti in questo periodo ed è aumentata la sensibilità ambientalista». L’estate coincide con la stagione migratoria in cui le tartarughe marine risalgono la corrente litoranea in senso antiorario: dalla Dalmazia raggiungono l’Istria e il golfo di Trieste e da qui sfiorano Venezia, per poi tornare al punto di partenza. In pochi casi gli animali spiaggiati, ancora vivi, vengono soccorsi e curati, prima di essere riconsegnati al mare. «Ci capita, purtroppo non frequentemente di portarli alla facoltà di veterinaria dell’Università di Padova - conferma Rallo - dove esiste un centro che si occupa delle tartarughe marine». Non sempre, sottolinea però l’esperto, gli spiaggiamenti avvengono per cause naturali. «In alcuni casi finiscono nelle reti a strascico o in quelle fisse - racconta - e i pescatori le ributtano in mare».


Recuperate otto tartarughe marine

CHIOGGIA (VE) - Il ritrovamento della tartaruga marina da parte di un peschereccio è l’ultimo di una serie di episodi che hanno portato la Guardia Costiera al recupero di un eccezionale numero di esemplari di tartarughe marine in difficoltà di età compresa tra i 2 e i 4 anni. Gli otto esemplari di caretta Caretta sono stati affidati alle cure del museo civico di storia naturale di Jesolo. Il direttore Roberto Basso ha già avviato una serie di accertamenti sanitari sullo stato fisico degli esemplari i quali, al momento del ritrovamento, risultavano visibilmente debilitati e quasi interamente ricoprti da colonie di balani, parassiti conosciuti anche come "dente di cane".



Mare pulito, balene e delfini tornano nel Mediterraneo

Il Mediterraneo è più pulito, e sta ritrovando la biodiversità. Questo il parere di Mike Ridell, presidente e fondatore della riserva nazionale marittima nel Mediterraneo occidentale, nonché coordinatore del progetto Delphis 2009. L’iniezione d’ottimismo è arrivata dopo l'operazione della scorsa settimana che ha permesso di contare i cetacei e lo stato del mare, lungo le coste italiane e francesi fino a Malta e al Marocco. “Abbiamo trovato numerose colonie di tartarughe marine, gruppi di delfini al largo, moltissimi banchi di pesci-luna”, ha dichiarato Ridell a Le Parisien, “tutte le specie di cetacei sono stati osservati al largo, balene, globicefali, delfini, rorquals (balene di Minke), cachalots, indicatori della salute marina, e tutti hanno risposto presente in gran numero, abbiamo potuto constatare che queste specie si moltiplicano e questo è il segno di una biodiversità ritrovata”. Oggi si stima a 3.000 il numero delle balene comuni nel Mediterraneo, a 30.000 quello dei delfini, la specie più diffusa, secondo l'associazione Sos Grand Bleu che ricorda che la densità del traffico marittimo continua ad essere fatale alle balene. Dati confortanti, che arrivano all'indomani di un rapporto dell'Unione mondiale della conservazione della natura secondo il quale nel complesso, quasi un quinto dei mammiferi, cetacei, pesci di acqua dolce, anfibi, uccelli, pesci cartilaginei, granchi e gamberi, libellule, rettili che abitano nel Mediterraneo è minacciato dal pericolo di estinzione, mentre l'1% è già scomparso. Secondo una classificazione del pericolo, il 5% risulta fortemente a rischio estinzione, il 7% a rischio e il 7% vulnerabile.

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