VAJONT (PN). A Vajont sta facendo scalpore la notizia dell’indagine per bracconaggio e detenzione di armi ed esplosivi che ha coinvolto l’ex sindaco e attuale capogruppo di minoranza Delfino Zoldan: l’operazione a carico del sessantunenne è stata eseguita all’alba di venerdì scorso e ha portato all’individuazione di Zoldan e di altri tre residenti di Claut (il venticinquenne Claudio Giordani assieme ai fratelli F.L., 45 anni, e S.L di 48). Il gruppo era dedito, secondo l’accusa, a gravi atti di bracconaggio in Valcellina. La perquisizione nell’abitazione di Zoldan, situata in via San Bartolomeo, è stata disposta dai carabinieri del comando provinciale e dagli agenti della vigilanza ittico-venatoria della Provincia di Pordenone. Per l’occasione sono state utilizzate anche unità cinofile con cani addestrati alla ricerca di esplosivi e un elicottero dell’Arma. Alla fine sono saltati fuori proiettili e armi non convenzionali, fucili con matricole abrase, trofei di animali protetti e persino due detonatori. Il coinvolgimento di Zoldan potrebbe quindi avere effetti rilevanti anche nell’attuale assetto del consiglio comunale di Vajont: l’ex sindaco guida infatti uno dei due gruppi di opposizione assieme a Gaetano Mauro, Luigino Casagrande, Francesco Barzan e Lavinia Corona. Se il diretto interessato non scegliesse la via delle dimissioni volontarie sino a un definitivo chiarimento dell’accaduto, potrebbero essere gli stessi colleghi di minoranza a sollevare la questione in assemblea. Per il momento invece tutto tace da parte dell’amministrazione del sindaco Felice Manarin. L’indagato è stato sindaco di Vajont per due mandati sino al 1993: fu allora che un patteggiamento gli impedì di ricandidarsi per alcuni anni a causa della sospensione dai pubblici uffici. Nell’aprile 2006 Zoldan si è ripresentato agli elettori, ottenendo il seggio di minoranza.
Massarosa, sparano a una gatta Il proprietario: nessuno indaga
MASSAROSA (LU). È rientrato a Bozzano a mezzanotte e ha trovato Shila, la sua gattina gravemente ferita: qualcuno le aveva sparato con un fucile da caccia a pallini. Roberto Branconi ha voluto raccontare la storia di cui è triste protagonista la sua micina. «Non solo per questioni etiche, ma anche perché - confida - mi spaventa l’idea che qualcuno usi il fucile da caccia in un centro abitato come Bozzano, dove le case distanti l’una dall’altra solo 4 0 5 metri». «Qualche giorno fa - ripercorre la vicenda - sono rientrato a mezzanotte e non riuscivo a trovare la gatta: si era nascosta, come fanno gli animali feriti. L’ho portata dal veterinario e ho scoperto che qualcuno le aveva sparato». E a quanto pare da vicino: secondo il medico a non più di 4 o 5 metri di distanza. «Ho denunciato il fatto ai carabinieri - continua Branconi, con un pizzico di polemica -, ma nessuno mi ha saputo di chi ha sparato. Eppure si tratta di un reato penale che meriterebbe un’indagine e la ricerca del colpevole. Mi chiedo cosa sarebbe successo se fosse passato un ragazzo? Ma soprattutto perché non fare un controllo tra i detentori di fucile che vivono vicino a casa mia?»
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CASERTA, OPERAZIONE ANTIBRACCONAGGIO NELLA TERRA DEI MAZZONI
Caserta - Operazione antibracconaggio del Corpo Forestale dello Stato nelle campagne tra Carinola e Cancello Arnone in Provincia di Caserta. L’operazione antibracconaggio è stata posta in essere dal personale dei Comandi Stazione di Castelvolturno e Roccamonfina nelle campagne comprese fra i Comuni di Carinola e Cancello Arnone. Alle prime luci dell’alba del 1 agosto c.a. il personale del Corpo Forestale dello Stato ha sorpreso n. 02 bracconieri che con l’ausilio di richiamo elettroacustico abbattevano quaglie. Sia le armi utilizzate che il richiamo elettroacustico sono state sequestrate.
I predetti bracconieri, risultati essere un noto professionista della Provincia di Napoli ed un appartenente ad un Corpo di Polizia sussidiaria, abbattevano senza rispetto fauna selvatica in periodo di divieto generale di caccia, posto che il calendario venatorio prevede l’apertura della caccia nel mese di settembre.
Le predette azioni venivano effettuate in un periodo, quello attuale, in cui la fauna deve essere particolarmente tutelata in quanto è ancora in riproduzione ed attenta a difendere il nido e la prole.
L’operazione di contrasto antibracconaggio è scaturita da servizi finalizzati alla protezione della fauna ed al rispetto delle norme venatorie in tutta l’area dei Mazzoni e della Provincia di Caserta, ove da sempre la pratica del bracconaggio crea gravi e rilevanti problemi alla fauna migratoria e malcontento nell’opinione pubblica.
Pertanto, con l’avvicinarsi dell’apertura dell’annata venatoria, verranno intensificati i controlli da parte del personale appartenente al Corpo Forestale dello Stato.
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