Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di EticoEtica
Leggendo i giornali, guardando i numerosi manifesti affissi e soprattutto girando in provincia ci permettiamo di definire l'estate 2009 l'estate di "un mondo sbagliato" che ormai quasi tutti ammettono ma che ben pochi si adoperano per salvare il salvabile ed il prevaricare sugli esseri più deboli sembra diventato una norma, così ci troviamo circondati da sagre ed appuntamenti culinari di ogni genere (foto: dalla rete) dove la maggioranza dei piatti proposti sono a base di carne magari dell'animale più strano e con il nome più fantasioso per meglio attirare commensali dimenticando quanto sia dannoso per l'ambiente incentivare l'allevamento del bestiame, quanto sia dannoso per le persone favorire un massiccio consumo di carne e quanto sia devastante l'impatto diretto che questi eventi provocano sul nostro ormai fragile pianeta. Nei nostri sopraluoghi abbiamo notato che molti prodotti cucinati arrivano da molto lontano addirittura macelli fanno arrivare animali dall'estero per essere pronti a soddisfare ogni richiesta, pensate a questi lunghi viaggi che sofferenza per gli animali e quanto inquinamento causato dai mezzi di trasporto, inoltre abbiamo constatato che in molti luoghi dal grembiule degli aiutanti nelle cucine sino ad arrivare al bicchierino dove si beve il caffè a fine cena tutto è in plastica in una serata si producono sacchi e sacchi di rifiuti da smaltire che a loro volta sono già stati all'origine causa d'inquinamento essendo derivati del petrolio. Sempre per caratterizzare questa strana estate, alle ormai innumerevoli sagre si sono aggiunte feste e fiere del bestiame, animali usati per gare assurde in nome di chissà quale tradizione ed in fine animali addirittura per promuovere lo shopping. Tutto questo non lo riteniamo giusto e moralmente accettabile per una società civile come vuole essere la nostra, ci rivolgiamo direttamente agli organizzatori delle feste per dire loro che non siamo contrari alle sagre ed agli eventi in genere, anzi sappiamo quanto lavoro e sforzi organizzativi vi sono dietro, per questo chiediamo loro di renderle più eque possibili usando materiali biodegradabili, prodotti a chilometro zero e soprattutto proponendo sani piatti senza derivati animali che valorizzino i nostri buoni prodotti delle terre locali magari riscoprendo antiche ricette contadine di quando la carne si mangiava un paio di volte all'anno. Purtroppo tutto quello che oggi porta un facile guadagno come un favoloso incasso di un fine settimana di sagra, il primo premio vinto in una assurda gara che terrorizza l'animale di turno, la gioia di aver fatto grossi affari con un cliente magari portato davanti al proprio negozio da un cavallo ecc. chi lo paga caramente per ora è madre natura sempre più colpita direttamente o indirettamente dalla mano dell'uomo ma un domani inevitabilmente saranno i nostri figli e le generazioni future".
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