ANIMALI.
Un cane è morto, un altro ha rischiato la vita per i «bocconi»: è accaduto in una zona verde di via 24 Giugno
Esche avvelenate tra i bimbi
San Massimo (VR) - Ancora bocconi killer. Alla faccia dell’ampia campagna di sensibilizzazione che più enti, Comune, forze di polizia, servizi veterinari privati e pubblici, stanno portando avanti contro l’uso illecito di esche avvelenate, potenzialmente pericolose per i bambini, oltre che per gli animali.
L’ultima vittima è una cagnetta di razza bichon avanese, Maya, un batuffolo di pelo bianco, di nemmeno tre chili di peso. Attratta dal loro sapore dolce, ha ingoiato alcune palline contenenti veleno topicida a San Massimo, durante la passeggiata che la padrona, l’estetista Francesca Zugno, le fa fare quotidianamente nei pressi del parco giochi «Cuore verde», in via 24 Giugno, poco distante dal suo negozio.
Rispetto a molti quattro zampe, e in particolare a un altro cane della zona, morto pochi giorni fa a causa delle stesse esche, Maya è stata fortunata. Quelle crocchette letali le hanno provocato sì dolori atroci, ma non la morte: al momento, pare che le cure a base di antibiotici prescritte dal veterinario le stiano facendo effetto.
«Però non è ancora escluso il pericolo di un’emorragia interna che la possa uccidere improvvisamente», precisa Zugno, accarezzando la cagnetta, che ora ha appena la forza di reggersi sulle zampe e passa gran parte del tempo a dormire. Ma scodinzola, sentendo la mano della padrona. «Mi chiedo se chi sparge il veleno in giro, perché infastidito dai cani, non si ponga il problema che la vittima, la prossima volta, potrebbe essere un bambino», esclama. «La stessa vendita di sostanze così pericolose dovrebbe essere messa sotto controllo».
Poi racconta:«Da quando me l’hanno regalata, tre anni fa, ho sempre tenuto Maya in negozio durante il lavoro. È piccola, affettuosa, non abbaia, e le mie clienti la adorano», spiega. «Nella pausa pranzo, le metto il guinzaglio e la porto a fare un giro: il percorso è sempre lo stesso, tra queste vie, fino ad arrivare al parco. Lì non entriamo, c’è divieto d’accesso per i cani, ma non nascondo che è difficile rinunciare, perché tutti i bambini, quando la vedono, vorrebbero accarezzarla». Ed è proprio sulla passeggiata alberata accanto al parco «Cuore verde» che la cagnetta, la settimana scorsa, deve aver mangiato i bocconi killer.
«Non c’era alcun avviso, ad esempio come quelli che l’Ulss mette per segnalare la presenza di esche topicide. Non mi sono accorta che, col muso tra l’erba, Maya stesse masticando qualcosa». La notte successiva, il cane guaisce e comincia a vomitare sangue. «Soffriva terribilmente e io non sapevo cosa fare. La mattina presto, mi sono precipitata dal veterinario, che ha capito subito di cosa si trattava: le analisi hanno rivelato il tipo di veleno. Non mi aveva dato speranze: è spacciata, mi ha detto».
Ma la signora Zugno ha voluto lo stesso tentare la cura… e per ora la sua tenacia le ha dato ragione. «Porterò ai carabinieri le analisi fatte dal veterinario», conclude, «e farò denuncia contro ignoti».
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