Barletta (BT), presi presunti rapinatori si "allenavano" sparando ai cani
Ieri la Procura della Repubblica di Trani e i Carabinieri hanno portato a termine l'operazione "Banche e Meloni" e ritengono di aver così sgominato una banda itinerante ma con quartier generale a Barletta. Luigi Lombardi (soprannominato "Gino Melone"), sarebbe stato il personaggio di maggior spicco di una associazione per delinquere dedita alle rapine. 14 gli arresti eseguiti all'alba dai Militari di Barletta
ANTONELLO NORSCIA
Barletta (BT) - «Io se non ammazzo un cane non sono capace di uccidere una persona». Così parlò il 22enne Gaetano Spera all'amico Francesco Mascolo poco prima che si confrontassero sulla possibilità di perpetrare una rapina ai danni di un ufficio postale presente in una cittadina della provincia di Lecce. È una delle numerose intercettazioni ambientali, grazie a cimici posizionate sulle auto degli indagati, su cui si basa l'operazione anticrimine culminata con gli arresti di ieri. «Spera rappresentava all'amico Francesco di voler picchiare una terza persona che non menziona. E per far capire che gli vuole far davvero male cita anche "Gino Melone", all'anagrafe Luigi Lombardi conosciuto negli ambienti malavitosi anche per essere un picchiatore, per dire che lui gli farà più male di quanto ne faccia solitamente Gino Melone - scrive il gip. Confida quindi di possedere una pistola con soli quattro proiettili e che, insieme a Chicco (Cosimo Damiano Lasala) ha già sparato ad un cane, proprio per "fare palestra" in quanto Spera ritiene che solo se si uccide un cane si è capaci di uccidere una persona».
Ecco uno stralcio del colloquio:
SPERA (S): «Lo devo sparare in faccia, prendo la cosa che ho a casa, che sono pochi i proiettili, hai capito? quattro».
MASCOLO (M): «e si vanno a prendere».
(S): «quattro che devi fare... devi uccidere quattro persone tutti in testa».
(M): ride...
(S): «bom, bom...pure se glieli togli e glieli metti di nuovo... non puoi fare niente... quattro non li puoi uccidere mai... però due vai sicuro... due cristiani li uccidi... quando gli hai tirato due botti in petto ... bum in petto... lo fai cadere per terra... bum in testa... devi andare a prendere a quell'altro bum in petto bum in testa... hai capito?... non devi mirare mai la testa per prima... mai... perché è difficile a prenderlo in testa eh... lo devi prendere prima addosso... che rallenti la carta e cade per terra il cornuto... e poi... aspetta.. lo sai che mo' uccisi il cane? Dissi io, io se non ammazzo un cane non sono capace di uccidere una persona... lo puntai il cane... stetti un bel po' hai capito? Perché mi dispiaceva... là non devi tenere più il cuore... quando abbaiò che se ne accorse il cane bam...».
Ma agli atti dell'inchiesta c'è anche un eloquente verbale d'interrogatorio in merito alla spartizione delle somme rapinate, reso da un minore finito nella rete dei Carabinieri prima di ieri: «Dividevamo in due, metà a me e metà a Luigi Lombardi. I soldi che toccavano a me li ho spesi tutti, sperperandoli in video poker e altri vizi. Inoltre, per ogni rapina, lasciavo 2.000 euro della mia parte a Lombardi pagare l'avvocato nel caso in cui ne avessi avuto bisogno, come lui mi consigliava. Lombardi mi aveva proposto anche di investire, ad ogni rapina, 3.000 euro nell'acquisto di cocaina, ma non ho accettato».
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